Le donne della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani by Enrica Simonetti

Le donne della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani by Enrica Simonetti

autore:Enrica Simonetti [Simonetti, Enrica]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Manni
pubblicato: 2024-02-06T23:00:00+00:00


MARIE-HÉLÈNE LEFAUCHEUX

6 febbraio 1904, Parigi, Francia

25 febbraio 1964, Lago Pontchartrain, Stati Uniti

Alcune persone ci sorprendono per le loro vite da film. Una di queste è Marie-Hélène Lefaucheux, che non fu soltanto una coraggiosa partigiana francese, una paladina dei diritti delle donne e l’“autrice” dell’Articolo 2 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Con tutto ciò che le è capitato – dalla nascita nel 1904 alla morte in un incidente aereo nel 1964 – i colpi di scena sembrano la regola.

Davvero le sequenze di un film: Marie-Hélène è la donna che ha salvato il marito dal campo di concentramento pedalando forsennatamente accanto a un treno; è la ragazza che si è impegnata contro gli invasori tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale dopo aver perso un giovanissimo fratello in battaglia; è la pasionaria che portava i libri in carcere ai prigionieri politici; è la mai-madre, sterile per un problema avuto da ragazzina; è la vedova dell’uomo che ha sottratto al campo di concentramento e che il destino le ha poi strappato dieci anni dopo, in un terribile incidente d’auto. Ma ogni sventura è accompagnata da una risalita, da una volontà caparbia di andare avanti.

Le battaglie per l’uguaglianza e per i diritti sono stati i “figli” di Marie-Hélène, che di cognome si chiamava Postel-Vinay e che ha aggiunto – come tutte le donne dell’epoca e come queste donne protagoniste della Dichiarazione Universale – il nome del marito, con il quale è ormai da sempre conosciuta. Scuola elementare a Parigi, corsi di musica e poi l’École du Louvre. Ottimi risultati sempre, tanto che è ammessa – prima donna, insieme ad una sua collega – ad entrare all’École des Sciences Politiques. A 21 anni sposa Pierre Lefaucheux, un avvocato proveniente da un’ottima famiglia di industriali. Con lui, l’intesa è anche politica, perché Pierre è un attivista che ha preso a cuore la bandiera dei diritti umani e in particolare quella contro le discriminazioni in base al sesso.

Quando esplode la Seconda Guerra Mondiale, la coppia entra sempre più in contatto con i gruppi politici clandestini. Una Resistenza compiuta attraverso il movimento “Organisation civile et militaire”, con Marie-Hélène a capo della sezione femminile. Provate a immaginare la casa di questa coppia battagliera: è al centro di incontri clandestini e punto di ritrovo per organizzazioni a favore dei prigionieri politici dei tedeschi; si preparano discorsi, ciclostili e pacchi per chi è in carcere.

Un duro colpo arriva il 18 marzo del 1940, quando il fratello minore di Marie-Hélène, Roger, muore in combattimento. È un grande dolore per la giovane attivista, che però lo affronta impegnandosi sempre di più nella Resistenza. Con il marito, comincia a nascondere armi e a spiare via radio le mosse tedesche, e a prestare assistenza ai fuggitivi, gli evasi, i perseguitati dai nazisti. Attività che purtroppo viene scoperta un anno dopo: nel luglio del 1941, la Gestapo fa arrestare l’altro fratello di Marie-Hélène, che rimane anche ferito durante l’irruzione. I due sposini partigiani affinano ancora più le tecniche, si avvicinano ad altri gruppi antinazisti e danno vita al Comitato delle Opere sociali della Resistenza.



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